Un’intervista ad un nostro utente che prima era Luisa e ora invece è Nickolas

Un’intervista profonda e piena di significato quella di Nickolas che a vent’anni ha deciso di diventare un uomo.

 

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Luisa, oggi Nickolas, ha vent’anni e da poco più di un anno ha deciso di diventare un lui. Un malessere che porta avanti da anni. Ecco l’intervista che ho realizzato, la sua testimonianza è forte e spero sia d’aiuto a tutte le persone che ancora oggi non riescono ad accettarsi per quello che sono.

Ciao Nick, Innanzitutto grazie per aver accettato quest’intervista! Parlami di te, cosa fai nella vita e quanti anni hai?

Grazie a te, per avermi dato la possibilità di parlare di me. Ho 21 anni e sono uno studente universitario, ho appena iniziato il mio primo anno alla facoltà di Lettere Moderne. E oltre a questo nella vita passo il mio tempo a scrivere che è la mia passione, guardare serie tv che sono praticamente la mia droga, ascoltare musica e mi piace trascorrere molto tempo con i miei amici, diciamo che ho una vita abbastanza ordinaria.

A che età hai capito che il tuo sesso non era quello che la natura ti ha donato?

Diciamo che il mio è stato un percorso abbastanza lungo e tortuoso. Fin da bambino, sentivo di essere diverso da tutti gli altri. Mi sono sempre comportato da “maschio” anche se avevo i capelli lunghissimi e mia madre mi vestiva “giustamente” da femmina. Non mi sono mai interessato a cose femminili, anzi ero l’unica ragazzina a comportarsi e ad avere interessi e passioni che normalmente avrebbe avuto un maschio. Da bambino ero molto consapevole nella mia ingenuità, forse più di quanto non lo sia stato per anni. Mi ricordo che di nascosto mi mettevo i costumi di mio padre, prendevo il cuscino e immaginavo che fosse la mia fidanzata e io il “suo fidanzato” pensando a me come un maschio.

Quando iniziai a crescere e iniziò a svilupparsi il seno per me fu un vero è proprio disagio, per non parlare della prima volta che mi vennero le mestruazioni. Un vero trauma, ricordo ancora il dolore profondo al “auguri sei diventata una signorina!”. Da quel momento in poi accantonai ogni pensiero di questo genere, e ho vissuto 20 anni della mia vita a comportarmi da donna. Come mi sembrava giusto che fosse.

Ma ho sempre sentito che qualcosa non andava in me, qualsiasi cosa facessi non mi vedevo bene. E ho realizzato tutto l’anno scorso, cioè a 20 anni. E non ci sono riuscito da solo. Avevo un vero e proprio rifiuto. Diciamo che la persona con cui stavo all’epoca e che amavo, ha notato in me questo disagio e mi ha aiutato a prendermi cura di me prima come donna e poi siamo arrivati insieme alla consapevolezza, ovvero che io “donna” non mi ci sentivo per niente, ma ho sempre sepolto tutto dentro di me anche per via delle pressioni che uno dei miei genitori mi faceva.

E come hai metabolizzato e preso la decisione che volevi fare qualcosa per cambiare sesso?

Quando appunto io capii, mi sentii impaurito, spiazzato. Tutte le inutili maschere che io mi ero costruito per vivere erano cadute. Ma allo stesso tempo è come se mi fossi tolto il più grande peso del mondo dalle spalle. Mi sentivo più leggero. Finalmente avevo capito cosa non andava in me. Ho lasciato trascorrere qualche mese, perché non avevo il coraggio di ferire o avere problemi con i miei, poi pian piano sono riuscito a farmi coraggio, ho tagliato tutti i miei capelli e ho iniziato a vestirmi diversamente.

Con il tempo poi mi sono scelto il nome con il quale avrei voluto essere chiamato ovvero sono passato da Luisa a Nickolas, la versione inglese del nome che aveva mio nonno. Da lì ho chiesto di farmi dare del lui e ho iniziato a vivere davvero come volevo. È come se fossi nato a 20 anni. Ora mi sento più me stesso, ma questo ovviamente non mi basta. Voglio intraprendere il percorso che mi porterà a essere, anche fuori, l’uomo che effettivamente sono sempre stato. Attraverso la cura ormonale e gli interventi. Unica cosa purtroppo è che per ora devo aspettare ancora un po’. Perché non sono ancora indipendente economicamente e i miei sanno, ma non accettano assolutamente la cosa. Quindi per ora sto studiando e lavorerò, per andarmene via di casa e iniziare.

Come ha reagito il tuo entourage?

Tutti i miei amici hanno reagito benissimo e anche le loro famiglie. E mi sono tutti molto vicini. Alcuni miei familiari sanno e accettano, altri fingono di non sapere. L’unica cosa che i miei fanno molta ma molta fatica ad accettarlo, anzi, diciamo che non lo fanno per niente e cercano di seppellire la cosa. Spero vivamente che un giorno lo capiscano e che lo accettino, perché comunque farò come mi sento, con o senza di loro.

Adesso che hai iniziato questo processo, come vivi la tua sessualità?

Ora guardo me stesso con occhi diversi. Riesco a guardarmi allo specchio, a piacermi di più. Sono molto più sicuro di me, anche nel rapporto con gli altri. Il problema sorge quando mi spoglio, perché per me quello ovviamente rimane ancora un dolore molto forte non avendo ancora iniziato la terapia ecc. Oppure quando esco di casa mi nascondo molto per non lasciar intravedere il seno e far capire agli altri che non sono “ancora un uomo” fisicamente.

Ma nonostante io vada avanti con questo mio disagio, fortissimo e profondo, mi faccio forza pensando che un giorno ce la farò e finalmente il mio corpo cambierà, sarò felice e sereno e soprattutto sarò finalmente a tutto gli effetti, sia fuori che dentro, l’uomo che sono stato da sempre. Senza che qualcuno mi guardi più come se fossi un alieno, mi fermi per strada per prendermi in giro o chiedermi “sei un maschio o una femmina?” Con tanta pazienza e forza di volontà, un giorno la mia rinascita sarà completa.

 

Ti faccio un in bocca al lupo, col cuore! Spero che il prima possibile tu possa realizzare il tuo sogno e vivere al cento per cento la tua vita. Grand Nick!

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Ro Sy

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