Una rivincita alla libertà, la storia di Emily Scheck

UNA RIVINCITA ALLA LIBERTÀ

 

Emily Scheck è una giovane ragazza americana. La sua storia sta spopolando su internet, ma perché? Questa 19enne di Webster, atleta e studentessa, è stata ripudiata da casa perché i suoi genitori hanno stanato una fotografia che la ritraeva in compagnia della sua ragazza, Justyna. Non potendo sopportare la “vergogna”, le hanno dato un ultimatum: o lasciava la scuola presso la quale studiava per andare a curarsi, oppure sarebbe stata cacciata di casa.

Emily ha rifiutato di intraprendere un percorso per recupero mentale, dato che lei da recuperare non aveva assolutamente niente. Così si è ritrovata improvvisamente da sola, con l’auto colma di trofei, abiti, giocattoli e quant’altro. I suoi genitori hanno svuotato i fondi per il sostentamento personale e scolastico, lasciandola a dover affrontare tutto da sola. Quando Emily ha chiesto le motivazioni, la madre ha risposto dicendo “Perché mi fai schifo.”

Emily ha raccontato che “ Sono stata fortunata nel trovarmi nella squadra di atletica perché l’allenatore mi ha garantito i pasti per qualche settimana, poi ho dovuto contare sulla mia fidanzata.”

 

 

Poi si è innescato un locomotore di solidarietà. I suoi amici hanno pubblicato online, sul sito GoFundMe, un annuncio che si prometteva di raggiungere un obbiettivo: racimolare cinquemila dollari per Emily. Migliaia di sconosciuti hanno in poco tempo superato di gran lunga la mea prefissata, sfiorando i 100.000 dollari! Emily ha poi comunicato che non avrebbe accettato più donazioni, dato che la cifra accumulata andava oltre ogni sua aspettativa. Ha ringraziato tutti, e ha concluso la vicenda dicendo «Ora so che la famiglia non è sempre qualcosa che hai, ma qualcosa che trovi. L’amore è l’amore».

Quando la notizia è poi diventata virale, i genitori hanno fatto un piccolo e specioso dietrofront, dichiarando a  The Buffalo News«Abbiamo solo fatto un po’ di pressione su di lei perché tornasse a casa e parlasse con noi della questione, ma questo non significa che volessimo sottoporla a una terapia. Noi la amiamo».  Ma ormai era troppo tardi per le scuse. Emily ha infatti deciso di proseguire il suo cammino indipendentemente.

 

RedSara

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