Omofobia: cos’è, da cosa deriva questa fobia

PERCHÉ OMOFOBIA?

Non so se a qualcuno sia mai capitato, ma io mi sono posta frequentemente l’interrogativo “Da cosa nasce questa paura?”. Ecco perché ho deciso di trattare di questo argomento.

Che cos’è L’omofobia?

Anzitutto la parola omofobia deriva dal greco ὁμός [homos] (stesso, medesimo) e φόβος [fobos] (paura). Letteralmente quindi significa “paura dello stesso”, tuttavia il termine “omo” è usato come abbreviazione di “omosessuale”, mentre il termine “fobia” perde il suo significato clinico, relativo ad un concetto di paura, indicando piuttosto una generica avversione. Il termine è un neologismo coniato dallo psicologo clinico George Weinberg.

Quindi c’è subito da fare un’annotazione: L’omofobia non è una paura rivelata dal singolo, ma bensì un’avversione rigettata su chi ne subisce le cause, ovvero gli omosessuali. Per citare il precursore di questo termine, Weinberg, “Ci troviamo di fronte ad una fobia operante come pregiudizio.

 

Perché L’omofobia?

 Diverse fonti sostengono che l’omofobia anzitutto non sia innata, ma bensì scaturisca da fattori antropologici, sociali, culturali, religiosi, istituzionali ed educativi.

 

Cosa significa tutto questo?

Fin da quando nasciamo ci vengono inculcati dei valori che noi accettiamo come giusti e legittimi. Molto prima, quindi, di avere una reale concezione dell’omosessualità, veniamo in qualche modo instradati da un’ottica implicitamente omofoba, che essere gay sia terribilmente sbagliato, innaturale è contrario alle norme del vivere comune.

Molto dipende anche dal posto antropologico in cui veniamo alla luce. Ad esempio, nei paesi di prevalenza cattolica, come l’Italia, la Chiesa accoglie gli omosessuali solo se si redimono, rinnegando la loro natura. Questo fattore religioso opera contingente ingerenza sulla politica e sulle famiglie. In aggiunta a tutto questo, va ricordato che la paura del “diverso” sia radicata negli animi. Negli anni sono esplose più volte discriminazioni indirizzate a persone di minoranze etniche, culti religiosi diversi dalla maggioranza dominante, sesso eccetera. Infine, un altro dato statistico importante è il cambiamento. Negli ultimi anni le coppie gay stanno giustamente riscattando i propri diritti, ma questa normalizzazione non è ben vista da tutti, e può suscitare un’ulteriore motivazione all’indole omofoba.

Naturalmente, va ricordato, che l’omofobia affiora soprattutto nelle persone di mentalità chiusa e rigida, così come altre forme discriminatorie.

Ma non è tutto qui!

 È molto importante ricordare che negli anni sessanta le persone principalmente tendevano all’omofobia perché insicure, spaventate dal “diverso da sé”. Ma soprattutto sono state riscontrate anche persone in lotta con la propria omosessualità latente o repressa. Talvolta erano omofobe anche le persone impaurite di essere anche solo considerate omosessuali.

Ma ancora…

 Le radici si possono ricondurre anche all’antichità,quando la paura dell’omofobia era sancita dal pensiero nefando di una popolazione che non potesse più riprodursi; dai fantasmi già descritti dal celebre Freud di una personalità maschile passiva e dall’attività femminile; la paura trasformata in odio per ciò che viene percepito “diverso, straniero”.

Mentre teorie più innovative sostengono che lo sdoganamento della visibilità omosessuale possa essere un’altra causa. Se in passato, lo scandalo era la “devianza”, oggi spaventa la possibilità di una normalità omosessuale e della sua conseguente realizzazione affettiva e familiare. L’omofobo vuole dunque punire chi si permette di appartenere al tessuto sociale.

 

Per riassumere…

 L’omofobia dunque nasce da tutti quei messaggi negativi,frutto dell’educazione che abbiamo ricevuto, che non dipende ovviamente solo dalla famiglia, ma anche dal luogo antropologico della nascita. Un apporto viene anche soggiunto dalla Chiesa e dalle principiali istituzioni, quali Stato e scuola. Ma può essere concepita anche come autodifesa per schermare il proprio interesse “subliminale” omosessuale. Alligna le sue radici anche nelle mentalità più ottuse o rigide, e attecchisce su un terreno fertile contaminato dalla paura dell’uguaglianza.

L’omofobia è dunque una paura irrazionale che non giustifica comportamenti d’odio, né tantomeno li motiva. È l’eredità di un passato che non abbiamo imparato a scrollarci di dosso, il frutto di un futuro che sembra inacerbirsi invece che maturare.

-RedSara

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