Lelle si nasce, non si diventa.

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È da un po’ che immagino il mio coming out con i miei familiari, diciamo da diversi anni. In mezzo a tante insicurezze, ho un’unica certezza: dopo lo shock iniziale che procurerò, dovrò prepararmi a rispondere alla domanda: “come te ne sei accorta?”. È chiaro che per gli etero, incuriositi dalla “diversità” del mondo omosessuale, sia un quesito spontaneo da porre, ma io penso che per chi ama qualcun altro, non ci sia bisogno di accorgersi di nulla. Per quanto nel corso della vita di chiunque ci siano situazioni che fanno sentire diversi ed inadeguati agli occhi del mondo, al cospetto di se stessi, non ci sono diversità, semplicemente si è ciò che si è. Nonostante il mio cinismo sia alquanto sviluppato sull’argomento, mi preparo a cercare di far capire a chi non può mettersi nei miei panni, che quando si è se stessi, il corso delle cose è perfettamente naturale. Non ho mai nutrito troppa simpatia per il genere maschile, i loro modi, il loro essere, non possono combaciare con la mia persona o con la mia personalità. Ho trovato sempre affinità con loro nell’ambito dell’amicizia, ma in fondo, è da una vita che sono consapevole del fatto che mi sarei innamorata perdutamente di una donna. Sin da piccola. La sensibilità nei modi, la gentilezza, il tatto, la mentalità, il sorriso di una donna, non potranno mai essere, per me, comparati a quelli di un uomo. Il feeling naturale che si crea, la chimica, la complicità. Da che ne ho memoria, il fascino del genere femminile, ha avuto il potere di attrarmi come la forza di gravità attrae ogni cosa ed ogni corpo tenendoli ben saldi sul nostro pianeta. In maniera naturale. Per cui è questo ciò che risponderò quando mi faranno la fatidica domanda: non avevo bisogno di accorgermene, l’ho sempre saputo. Ho sempre saputo di voler condividere la mia vita con una persona capace di comprendermi, di sostenermi, di compensare la mia forza nei momenti difficili, di farmi sorridere e di consolarmi all’occorrenza. Tutto questo posso solo immaginarlo negli occhi di una donna, la mia. A chiunque legga questo blog, vorrei dire di non avere paura di essere ciò che si è, di non farsi affliggere dal giudizio di una società retrograda, che prova gusto a deridere il prossimo per insicurezze personali. Prendetevi il vostro tempo per prendere coscienza di ciò che siete e di condividerlo con le persone che vi amano e che amate. Non sentitevi inferiori perché qualche insensibile pensa che lo siete. Siate fiere di amare la vostra anima gemella, siate fiere di stringerle la mano per strada o di rubarle un bacio. Non fatevi scalfire dai giudizi e pregiudizi. Ricordatevi sempre che il pregiudizio è negli occhi di chi osserva e giudica, sentendosi un essere superiore, senza cognizione di causa, senza averne alcun diritto. Chiudo questa breve nota con una citazione: “L’amore sboccia tra persone, non tra sessi. Perché porsi dei limiti?” DAVID LEAVITT

 

*Una lella nata.

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2 Responses

  1. Andrea ha detto:

    L’amore sboccia tra persone,non tra sessi è la cigliegina sulla torta del tuo bel racconto.

  2. divaelesbica ha detto:

    E’ una delle mie citazioni preferite! Grazie Andrea.