La challenge della libertà nella settimana dello shopping : #BlackFreeGayChallenge

 

La challenge della libertà nella settimana dello shopping : #BlackFreeGayChallenge

Amici e Amiche, non è una caricatura della Queen Mary nazionale da mora, ma è la Queen della Patata: Rosy, colei che da un anno a questa parte, partendo dalla pagina Facebook “Le mai gioie di una lella” e poi sul suo profilo Instagram, ha generato trash a non finire (ma non per sua volontà: è che noi lesbiche siamo così: “dolcemente complicate” ed incoerenti), inventandosi il “Trono Diva e Lesbica”.

All’inizio non credeva nemmeno lei in questa sua idea. Eppure ha ricevuto un’ondata di affetto: oltre 37mila followers sul suo account Instagram. E le coppie si sono formate.

Poi il Trono non le bastava più, e da brava Acquario ascendente Acquario sempre alla ricerca di idee innovative, si è inventata la “Hot Rosy”: 40% di share senza i Rodriguez. E da lì è stato un crescendo, da quella testolina che è un vulcano di idee: i raduni romani e milanesi, le serate nelle discoteche a fare i troni, la “Hot Coppie”, la canzone “Me la dai” su tutte le piattaforme digitali musicali: da Spotify ad iTunes.

Poi è iniziata la nuova stagione, e la Queen ha pensato di introdurre nuovi format: Il trono “Britney” che vede anche i ragazzi sul trono; “C’è posta per la ex” (quest’ultimo format ha superato il 54% di share, in una serata in cui aveva contro: XFactor, Pechino Express, Grande Fratello: #mariadefilippispostate.

Ma la stagione è iniziata da un po’: siamo nella settimana del “Black Friday” (che poi perché Friday se poi dura una settimana…#capisco). Così Rosy ha partorito un’altra delle sue idee geniali. Si è inventata la settimana del Black Free Gay Challenge, con tanto di Hashtag.

Ha invitato tutti e tutte a fare una storia su Instagram che descrivesse il momento in cui le persone che la seguono si fossero sentite realmente Libere Di Essere Ciò Che Sono, chiedendo di essere taggata.

Gay, Lesbiche, Trans, Bisessuali, Queer, Pansessuali, Asessuali: siamo persone, non etichette.

E’ questo ciò che siamo: persone libere di vivere il nostro essere alla luce del sole, di avere dei diritti, di non aver paura di essere giudicati “dalla società”, perché non abbiamo nulla di diverso rispetto ad altre persone: siamo essere umani che lavorano o studiano, che hanno dei problemi, che pagano le tasse, che hanno delle passioni, che hanno dei sentimenti, che hanno delle paure. Non siamo SOLTANTO ciò che ci piace sotto le lenzuola.

L’amore che proviamo è AMORE. Non c’è niente di diverso da quello che gli etero identificano come NORMALE, che è una parola che francamente odio.

Anche stavolta la Queen è stata inondata da una vagonata di AMORE dei suoi followers, bombardata da tante di quelle storie che Instagram.

Ieri sera mi sono ritrovata a leggere tutte le storie che Rosy ha postato. Mi si è riempito il cuore di orgoglio: mi accade poche volte, come quando partecipo ad un Pride, perché sono libera di essere me stessa, mi sento “giusta” in quel contesto.

La carrellata di storie è iniziata con lei, a dimostrazione dell’affetto delle ragazze:

 

Numerose le storie con baci, pride italiani e non (Dublino, Londra) di ragazze giovanissime; in molte è forte il sentimento di libertà: “libera di essere ciò che sono senza vergogna”, “baciare la mia ragazza di fronte a tutti, fregandomene dei commenti”, ”tenersi per mano” senza essere giudicati.

Sono gesti semplici, da persone innamorate: gesti che non fanno male a nessuno.

Anche i ragazzi hanno inviato le loro storie: “Io non ci vedo nulla di male in due cuori che si amano”. Non c’è assolutamente NULLA di male: “L’amore tra uguali non è così diverso”.

La storia di Johnny, che non ha paura di quello che pensano gli altri, felice di aver fatto coming out con la madre e di indossare cuffiette con gli unicorni.

Ed ancora: “Sono donna. Sono lesbica. Sarò medico. Oggi decido di non farmi mettere limiti da nessuno”. Espressione di una ragazza in un contesto lavorativo fortemente maschilista (sappi che hai tutta la mia comprensione: vivo in un contesto del genere da oltre dieci anni, ed ogni giorno è una guerra, non una battaglia).

Io mi sento libera di essere gay ogni volta che vado a ballare ed il giorno dopo la mi’ mammami chiede com’è andata e con chi sono andata e cosa ci ho fatto…da un po’ di tempo a questa parte”. Quando i genitori accettano i propri figli e abbattano il tabù della sessualità. Tanto love.

Storie in cui ci si sente liberi di essere omosessuali in un paese che non è l’Italia, dove c’è ancora tantissima strada da fare, perché si è parti di una minoranza emarginata.

Consapevolezza di essere gay ed essere accettati ed amati dai genitori, dagli amici, da quel microcosmo che ci fa sentire protetti.

Storie che incitano a NON AVERE PAURA di esprimere se stessi, di essere senza maschere. Di non aver paura dei giudizi degli altri, di amare chi si vuole, ma in primis amare se stessi: “la vostra libertà ed il vostro benessere sono la cosa più importante, non siete soli”.

Quella che più mi ha fatto fare gli occhi a cuoricino è stata quella della madre che ha fatto coming out con i suoi figli, dicendo loro che si sarebbe potuta innamorare anche di una donna. Non c’è niente di più meraviglioso e bello dell’essere liberamente se stessi nel proprio nucleo familiare.

Menzione speciale a “Francesca Mai Una Gioia”. Alla fine l’ha trovata anche lei la GIOIA. Perché la bellezza di Rosy è questa: dal nulla ha creato una community (di zoccole, nell’accezione positiva del termine), una piccola famiglia (dove tutte inevitabilmente sanno i cazzi di tutte, non chiedetemi come, perchè #nonmelasento) e la GIOIA di una alla fine diventa la GIOIA di tutte. E si fa il tifo da stadio, perché da brave lesbiche, crediamo ancora nella principessa azzurra (ma di più nella #PatataPower).

Concludo con una frase apparsa in una storia, che mi appartiene molto: Non c’è niente di sbagliato nell’essere felici.”

Rosy, a te che fai attivismo col sorriso (come ti ho detto più di una volta), che mi hai fatto scaricare Instagram per seguirti (io, che non ho mai visto Uomini e Donne) e adesso Telegram (perché Facebook è demodé), l’affetto che ricevi è quello che dai: “Perché il nostro cuore è tuo, prima della patata e poi tuo”.

Zia Ileander

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