La “B” invisibile della sigla LGBT

La “B” invisibile della sigla LGBT

Il super potere della fantomatica è l’invisibilità. I bisessuali, secondo quanto riportato da uno studio di Who I am” sull’Australian Journal of General Practice, detengono un rischio maggiore di natura psicologica, rispetto ai loro pari eterosessuali e omosessuali. Questo è dovuto non solo al mantello dell’invisibilità posto come fondamenta alla loro sessualità, ma anche alla discriminazione interna, perché, direttamente o indirettamente, spesso vengono emarginati dalla comunità LGBT stessa.

Alcuni bisessuali intervistati hanno dichiarato di tenersi alla larga da spazi queer per timore di essere respinti. Troppo gay per gli etero, troppo etero per i gay. Non abbastanza etero per i primi, non abbastanza gay per i secondi.

 

Accendendo internet o la televisione vi sono molteplici esempi di lampante bifobia. Ad esempio su Tumblr; dove alcuni utenti scherzano paragonando un unicorno ad una persona bisessuale: “la differenza è che gli unicorni posso vederli nei film e nelle serie tv”, e poi un altro aggiunge “e soprattutto sono unicorni non ‘cavalli a cui non piacciono le etichette’ “. Ma se questo non bastasse, anche la conclamata Sex and The City indulge ad affermazioni da considerarsi ancora più gravi, visto che a pronunciarle è Carrie, una delle protagoniste, che in quanto a sesso dovrebbe essere un’esperta, invece gli stereotipi non mancano anche lì : “Non esiste, è una “sosta prima di Gaytown, tutti gli uomini alla fine finiscono con altri uomini e tutte le donne – sorpresa! – con uomini. E ancora: “prendete una posizione!”, e sono “avidi doppiogiochisti”.

Sarebbe quindi importante indire un giorno, una settimana o un mese per celebrare la bisessualità? La risposta è Sì, sarebbe importante ricordare a tutti, comunità LGBT+ compresa, che nessuna lettera dello slogan dovrebbe essere ammutolita.

-RedSara

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