I soldati LGBT+ il grande progetto di Devin Mitchell

I soldati LGBT+ , il grande progetto di Devin Mitchell

 

È ormai noto l’austero regime che vige fra le schiere dei soldati. A parte intransigenti regole da rispettare, purtroppo vi sono radicate anche intransigenti discriminazioni.

Fino a poco tempo (2010/2011) era in vigore la legge Don’t Ask Don’t Tell. Questa politica limitava, teoricamente, i tentativi dell’esercito di individuare membri o candidati omosessuali o bisessuali non dichiarati, al contempo escludendo dal servizio militare le persone apertamente gay, lesbiche o bisessuali. Almeno 14.000 omosessuali sono stati esclusi per questo motivo durante il periodo di applicazione di questa legge (1993-2010).

Ecco perché per Devin Mitchell (ma anche per il pubblico LGBT+ e non, si spera, al quale è arrivato il messaggio) è stato così importante promuovere il suo lavoro.

Il suo progetto consiste in uno scatto che cattura il dualismo di un soldato: la sua rigida condotta durante il servizio e la libertà senza uniforme. Ha ritratto madri, veterani, soldati mutilati e omosessuali.

Attimo di quotidianità, sfoggio del proprio orgoglio LGBT, libertà d’espressione e vita di coppia… Insomma, Devin è riuscito ad immortalare la freschezza di questi momenti non poi così scontanti, e a creare un netto parallelismo con la compostezza e l’orgoglio anche per la divisa.

Insomma, ha mostrato non solo muti la vita di un militare fuori e dentro all’esercito, ma anche come si possa benissimo rientrare nei panni di entrambi i caratteri, senza rinunciare necessariamente all’uno o all’altro.

 

-RedSara

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